Genoa, Blazquez: “Sbravati alla Juventus. Gudmundsson? Non siamo una prigione”

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Tutto confermato: Michele Sbravati sarà un nuovo dirigente della Juventus. Uno degli uomini più attenti al lavoro ed allo sviluppo del settore giovanile in questi anni del Genoa arriverà a Torino per collaborare con Cristiano Giuntoli su nomi futuri e prospettive del club bianconero. Ad annunciare l’approdo imminente del dirigente alla corte della Vecchia Signora è stato il CEO del Grifone Andres Blazquez, che ha parlato anche di tanto altro.

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Genoa, Blazquez conferma: “Sbravati vuole fare un’esperienza diversa”

Nel corso di un’intervista ai microfoni di Telenord, Blazquez ha confermato l’addio di Sbravati al Genoa dopo 16 stagioni: “Io e Sbravati abbiamo un rapporto straordinario. Lui vorrebbe fare un’esperienza diversa: è stato un processo molto lungo e pensiamo che sia anche una cosa positiva perché abbiamo un rapporto stupendo con la Juventus e se lui finalmente andrà alla Juventus, significherà avere un amico in più che ci protegge. La partenza di Sbravati non era nei nostri piani, ma i cambi erano condivisi anche con Michele e prevedevano di fare una strategia differente. Ha fatto un lavoro fantastico, ha collaboratori fantastici: ora cambieremo“.

E poi sul mercato del Genoa: “Sono cambiate le regole e ora sarà più complicato tenere giocatori nazionali. Dobbiamo fare un lavoro diverso, avere una struttura che ci aiuti a fare un settore giovanile più forte. Prima tante cose che volevamo fare non si potevano fare perché un posto nostro non c’era. Ora c’è la Badia che spero a settembre/ottobre sarà già pronta, e ci permetterà di portare calciatori da tutta Italia e tutta Europa con noi. Prima era impossibile. I lavori vanno avanti e c’è stata qualche difficoltà di tipo burocratico. Speravamo di finire prima, ma abbiamo due o tre mesi di ritardo. Ma non c’è nessun problema. Martinez all’Inter? Noi abbiamo i nostri parametri chiari, poi ci sono alcuni procuratori che fanno il lavoro pensando a loro stessi. Nessuno fa questo al Genoa, ci ritroveremo in un altro momento. Se 15 milioni è un prezzo giusto? Penso che il nostro portiere valga molto di più, ma delle volte non dipende da noi. Kotarski? È un grande portiere. Stiamo sondando diverse opzioni, non siamo gli unici su questo giocatore“.

E ancora: “Gudmundsson? Non siamo una prigione. Io capisco che i giocatori hanno una vita lavorativa corta e se un giocatore come Dragusin dice che vuol fare un’esperienza all’estero e viene pagato di più io non posso fermare la sua carriera. Se uno viene al Genoa si troverà bene sempre, sapendo che qui potrà fare carriera tanto quanto altrove. Vasquez per esempio si trova bene qui e starebbe qui tutta la sua vita. È migliorato come giocatore. Per quanto riguarda Albert è normale che alla sua età voglia fare un’esperienza dove guadagna di più. Ha rifiutato la Fiorentina non per il club, ma perché gli ho detto che avevo bisogno di lui per arrivare nella top ten e per poco non ci siamo riusciti. Poi però devo anche soddisfare i bisogni che hanno le persone. Abbiamo avuto degli interessi dall’Arabia, dall’Italia e dall’estero, ma nessuna offerta concreta. Chiedono in tanti ma il mercato non è ancora iniziato. Fino a che non finisce l’Europeo non credo si facciano mosse importanti. Frendrup? Non va venduto“.